HomeIndice generale > Le termeSulle terme in generale
 
La storia di queste terme è un complesso intreccio di atteggiamenti, culture e attese in cui si specchia anche l’immagine del corpo e il senso della vita. E se un senso del mistero si accompagnava alla devozione per la capacità rigenerativa delle acque, nell’esperienza delle primitive popolazioni degli Euganei e dei Veneti, fu in epoca romana che la terme acquisirono importanza e divennero molto frequentate, assumendo una configurazione policentrica: ad Abano, ai piedi del colle Montirone, e a Montegrotto ai piedi del colle Bortolon. La notorietà del Mons aegrotorum, collina dei malati, è testimoniata dai numerosi riferimenti di autori latini, da Plinio a Marziale, da Livio a Claudiano. E’ con la romanizzazione, infatti, che le terme divengono risorsa da sfruttare economicamente e la testimonianze letterarie coi frequenti riferimenti (Patavinorum aquae, Patavini fontes, Fons Aponi) ne sono una conferma. 
Nel Medioevo assistiamo ad una ripresa della loro notorietà: basti ricordare che nel 1364 il Petrarca si recò alle terme di Abano per curarsi la scabbia). Nella bibliografia possiamo verificare come l’intensificarsi della produzione segua pari passo l’accelerare o il rallentare dell’interesse verso l’area. Così abbiamo una imprtante produzione nel primo Cinquecento, nella seconda metà del ‘700 e una produzione che va via via incrementando nel corso dell’800 per moltiplicarsi nel Novecento. 
 
Tutte le fonti classiche relative all’area termale euganea — da Plinio a Svetonio, Claudiano, Ennodio, Cassiodoro, ecc. sono presentate e commentate in: 
Lazzaro L., Fons Aponi. Abano e Montegrotto nell’antichità, Abano Terme 1981, p. 45-78 e in  
Lazzaro L., Le terme di Abano nell’antichità, in Per una storia di Abano Terme, I, Dall’età preromana al Medioevo, Abano Terme 1983, p. 47-105. 
Ai primordi dell’epoca moderna, l’edizione più antica di un’opera riferita alla terme è un incunabulo del 1493 a firma del noto medico Michele Savonarola e dedicato a Borso d’Este: 
Savonarola M., De omnibus mundi balneis, Bononia 1493, che descrive le proprietà delle acque, i diversi bagni, parlando per il territorio padovano dei balneis Ebani, dei balneis s. Petri; tratta anche del bagno detto domus nova, edificato ai suoi tempi da Giovanni Dondi e troviamo, infine, alcune pagine dedicate ai  balneis montis Groti, balneis s. Bartholomei, balneis s. Helene, per chiudere con i balneis Orthoni montis (c. 17-22).